La Prima della Scala e il Libretto Ritrovato de «La forza del destino»

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La Prima della Scala e il Libretto Ritrovato de «La forza del destino»

La serata inaugurale della stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano si prepara a risplendere il prossimo 7 dicembre con «La forza del destino» di Giuseppe Verdi. Ma quest’anno, l’evento non sarà celebrato solo dalla rappresentazione dell’opera, bensì anche da un’importante scoperta letteraria: l’esposizione del manoscritto originale del libretto, frutto della collaborazione tra Francesco Maria Piave e Verdi stesso.

Una scoperta preziosa

Il manoscritto del libretto, redatto nel 1861 da Piave e annotato dal compositore, è riemerso di recente grazie a Laura Nicora, esperta di Metodologia della Ricerca Bibliografica presso l’Università di Pavia. Per evitare che un simile tesoro finisse disperso all’estero, è stato acquistato da Carlo Hruby, un collezionista riservato, che ha scelto di custodire e condividere questo patrimonio.

Il documento non è solo una rarità bibliografica, ma anche una testimonianza tangibile del processo creativo che portò alla nascita di «La forza del destino». Le correzioni, le annotazioni e le riscritture apportate da Verdi evidenziano la complessità e la meticolosità con cui il maestro affrontava ogni dettaglio della messa in scena.

Il contesto storico e il lavoro con Piave

Nel giugno del 1861, Verdi firmò un contratto con il Teatro di Pietroburgo per la rappresentazione dell’opera, ma il processo creativo iniziò già nei mesi precedenti. In una lettera all’amico Eugenio Torelli Viollier, fondatore del Corriere della Sera, Verdi manifestò il suo impegno nello studio del soggetto. Il 18 giugno, scrisse al tenore Enrico Tamberlick annunciando l’inizio dei lavori e due giorni dopo invitò Piave a raggiungerlo a Busseto per collaborare al libretto.

Il manoscritto, frutto di quell’intensa estate di lavoro tra Busseto e Milano, rappresenta quindi una finestra aperta sul laboratorio creativo di Verdi e Piave, due menti diverse ma complementari, unite dalla volontà di dar vita a un’opera che avrebbe segnato la storia della musica.

L’esposizione e la digitalizzazione

Grazie al supporto delle soprintendenti Marzia Pontone e Annalisa Rossi, il manoscritto è stato acquisito in trattativa privata e ora è messo a disposizione degli studiosi. Inoltre, ogni pagina è stata digitalizzata con il contributo della Biblioteca dell’Università Cattolica, garantendo così una fruizione più ampia e la preservazione nel tempo.

Alcune pagine del manoscritto saranno esposte al Museo Teatrale alla Scala durante il periodo di rappresentazione dell’opera, offrendo al pubblico un’occasione unica per osservare da vicino il processo creativo di Verdi. Una selezione sarà inserita nel libretto di sala, mentre per il prossimo anno è prevista una pubblicazione anastatica che consentirà agli appassionati di immergersi nei dettagli del testo originale.

Conclusione

La riscoperta e la valorizzazione del libretto originale di «La forza del destino» aggiunge ulteriore fascino all’inaugurazione della stagione scaligera. Non si tratta solo di celebrare un’opera monumentale, ma anche di rendere omaggio al lungo e complesso lavoro che portò alla sua realizzazione. Grazie a questa esposizione, il pubblico potrà avvicinarsi non solo alla musica di Verdi, ma anche al suo straordinario impegno come uomo di teatro e artefice di un destino musicale che ancora oggi continua a risuonare.