05 Dicembre Aritmie e Radioablazione: Una Nuova Frontiera nella Cura delle Tachicardie Ventricolari
La cura delle tachicardie ventricolari sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie alla radioablazione, una tecnica di radioterapia stereotassica che promette di cambiare il trattamento delle aritmie cardiache. Il Centro Cardiologico Monzino e l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) sono in prima linea nell’applicazione di questa metodica, con l’obiettivo di estenderne l’uso a forme meno gravi di aritmia.
Un Trattamento Innovativo per Aritmie Gravi
Fino ad oggi, molte tachicardie ventricolari erano difficili da trattare con le metodiche tradizionali, come l’ablazione transcatetere, che prevede l’utilizzo di un elettrocatetere per cauterizzare le aree del cuore responsabili dell’aritmia. La radioablazione, invece, utilizza fasci di radiazioni esterne per colpire con precisione le zone problematiche, consentendo un intervento non invasivo in un’unica seduta.
Il recente studio, pubblicato su Heart Rhythm, ha dimostrato la validità di questa tecnica analizzando dati su 35 pazienti. L’approccio combinato tra imaging cardiaco e elettrofisiologia ha permesso di individuare con precisione le aree del cuore da trattare, aumentando l’efficacia del procedimento.
L’Imaging Cardiaco al Centro della Tecnica
«L’imaging di centratura è fondamentale nella radioablazione, soprattutto perché il cuore è un organo in movimento», spiega Gianluca Pontone, Direttore del Dipartimento Cardiologia Perioperatoria e Imaging cardiovascolare del Monzino. L’integrazione tra TAC cardiaca ed elettrofisiologia consente di individuare le aree fibrotiche responsabili delle aritmie, rendendo il trattamento più preciso e sicuro.
La collaborazione tra cardiologi e radioterapisti è cruciale, come sottolineato dalla Prof.ssa Barbara Jereczek, Direttore della Radioterapia dello IEO: «L’accuratezza richiesta in questi trattamenti rende fondamentale l’integrazione tra competenze diverse».
Lo Studio STRA-MI-VT: Pionieri in Europa
Il Monzino e lo IEO hanno avviato il progetto STRA-MI-VT (STereotactic RadioAblation by Multimodal Imaging for Ventricular Tachycardia), il primo studio europeo a valutare scientificamente la radioablazione per tachicardie ventricolari. Finora, sono stati arruolati 20 pazienti con aritmie gravissime e intrattabili, e i risultati preliminari mostrano un’efficacia del trattamento nell’80% dei casi, con una drastica riduzione degli episodi aritmici e un miglioramento significativo della qualità di vita.
«I pazienti trattati sperimentano un vero “effetto rinascita”, con meno shock da defibrillatore e una vita più serena», afferma Corrado Carbucicchio, responsabile dell’Unità Trattamento Intensivo delle Aritmie Ventricolari al Monzino.
Verso Nuove Applicazioni e Futuri Sviluppi
L’obiettivo ora è estendere l’uso della radioablazione a pazienti con aritmie meno gravi. «Finora abbiamo trattato casi critici, ma i risultati ci spingono a pensare che questa tecnica possa essere un’alternativa efficace anche per pazienti con cardiopatie meno complesse», aggiunge Carbucicchio.
Inoltre, si sta studiando l’uso della protonterapia per la radioablazione, sfruttando le tecnologie avanzate dello IEO Proton Center, per migliorare ulteriormente la precisione e ridurre al minimo gli effetti collaterali.
Conclusioni
La radioablazione rappresenta una svolta epocale nel trattamento delle aritmie cardiache, offrendo nuove possibilità a pazienti finora senza speranza. Grazie alla collaborazione tra Monzino e IEO, questa innovazione si sta rapidamente trasformando in una realtà clinica concreta, pronta a cambiare il futuro della cardiologia interventistica.