04 Dicembre Sant’Ambrogio e Milano: Un Legame Indissolubile di Fede e Storia
Una serata imperdibile per i milanesi e per tutti coloro che sono desiderosi di capire perchè Milano è una città che custodisce le sue tradizioni più profonde con orgoglio e devozione. Si terrà giovedì 5 dicembre, al Grand Hotel et de Milan, l’evento organizzato dal Rotary Club Milano Duomo che vedrà quale protagonista Mons. Federico Gallo, Dottore Ordinario e Direttore della Biblioteca Ambrosiana. Il tema spicca per la sua importanza: la figura di Sant’Ambrogio e il suo rapporto con Milano. Grande la soddisfazione del Presidente del Club, Pierluigi Gatti, per l’organizzazione della serata.
Patrono della città e figura di riferimento nella storia del cristianesimo occidentale, Sant’Ambrogio nacque a Treviri, in Gallia, probabilmente nel 340 d.C. Ma fu a Milano che Ambrogio trovò la sua vera casa spirituale e politica, diventando uno dei personaggi più influenti dell’epoca.
Ambrogio proveniva da una famiglia aristocratica e ricevette un’educazione di alto livello, che comprendeva studi letterari, giuridici e musicali. Dopo la morte prematura del padre, si trasferì a Roma con la madre e i fratelli Marcellina e Satiro. Seguendo le orme paterne, iniziò la carriera amministrativa, diventando prima prefetto del pretorio a Sirmio e poi governatore delle province di Liguria ed Emilia, con sede a Milano.
Proprio a Milano, nel 373, avvenne un fatto straordinario che cambiò la sua vita e quella della città. Durante l’elezione del nuovo vescovo, in un clima di tensione tra cattolici e ariani, una voce infantile nella folla gridò: “Ambrogio vescovo!”. Il popolo accolse l’esclamazione come un segno divino, costringendo Ambrogio, ancora catecumeno, ad accettare l’incarico. Fu battezzato il 30 novembre e consacrato vescovo il 7 dicembre 373, data che oggi Milano celebra con solennità.
Il Vescovo del Popolo: Umiltà e Dedizione
Sant’Ambrogio si distinse subito per il suo stile di vita austero e per l’attenzione verso i più deboli. Cedette i suoi beni alla Chiesa, riservandone una parte solo per la sorella Marcellina, monaca, e visse in modo semplice, accogliendo chiunque bussasse alla sua porta. Milano divenne sotto la sua guida non solo un centro di spiritualità, ma anche di accoglienza e carità.
La sua attività pastorale fu intensa: predicava instancabilmente e scriveva opere teologiche, morali e inni liturgici, alcuni dei quali ancora cantati nelle celebrazioni ambrosiane. Il suo impegno nella difesa dell’ortodossia cattolica fu decisivo nella lotta contro l’arianesimo.
Sant’Ambrogio dimostrò anche grandi capacità diplomatiche, mantenendo un equilibrio tra fermezza e rispetto nei confronti degli imperatori. Al Concilio di Aquileia del 381, riuscì a risolvere definitivamente la controversia ariana, affermando l’unità della Chiesa. Fu in grado di influenzare le decisioni imperiali, ottenendo il sostegno per le sue battaglie in difesa della fede cattolica.
Ambrogio morì il 4 aprile 397, all’alba del Sabato Santo, lasciando un’eredità spirituale e culturale immensa. Il suo corpo è custodito nella Basilica di Sant’Ambrogio, una delle più antiche chiese di Milano, simbolo della sua presenza e della sua protezione sulla città.
Il suo motto “Ubi fides, ibi libertas” (Dove c’è fede, c’è libertà) sintetizza il suo pensiero e la sua azione pastorale: la fede come fondamento della vera libertà.
Il Legame con Milano Oggi
La festa di Sant’Ambrogio, celebrata il 7 dicembre, è un momento cruciale per Milano. Le celebrazioni includono la tradizionale fiera degli “Oh Bej! Oh Bej!”, che riempie le strade di bancarelle e colori, e il prestigioso Premio Ambrogino d’Oro, assegnato a cittadini e istituzioni che si sono distinti per il loro contributo alla città.
Sant’Ambrogio non è solo una figura del passato, ma un simbolo vivo che continua a ispirare Milano con i suoi valori di giustizia, solidarietà e fede.